lunedì 23 maggio 2011

Pisapia e Suss l'ebreo

La demonizzazione dell'avversario - e la conseguente deumanizzazione dello stesso - è stata uno dei tratti distintivi dei totalitarismi del XX secolo. Basta portare indietro la memoria agli anni '30 e '40 per rendersene conto. Durante lo stalinismo i contadini ucraini venivano accostati ai parassiti e agli insetti per giustificare la dekulakizzazione, così come il regime nazista paragonava ebrei, rom e slavi a "bestie nocive da eliminare", tanto da arrivare a teorizzarne la completa eradicazione nel Generalplan Ost. Questi sono solo due esempi tra tanti, visto che dei pericoli e delle conseguenze nefaste dell'instillare quotidianamente paura e diffidenza nei confronti dell' "altro" si potrebbe parlare per giorni interi.

Tutta questa introduzione pomposa mi serve per dire che durante questa campagna elettorale la nostra classe politica non solo ha toccato il fondo, ma ha addirittura tentato di scavare per arrivare ancora più in basso. Mi sto riferendo a quanto sta succedendo in questi giorni a Milano e in misura minore anche a Napoli e al clima incandescente, fatto di basse insinuazioni, improbabili aggressioni e puro terrorismo psicologico, che sta soffocando queste due grandi metropoli.

A Milano in particolare la situazione ormai è paradossale, talmente assurda da riportarmi alla memoria un filmaccio di propaganda nazista e antisemita degli anni '40, "Suss l'ebreo" di Veit Harlan. Nella pellicola, ispirata alla vicenda di Joseph Süß Oppenheimer, il protagonista, un ricco banchiere ebreo (e già qui partiamo con gli stereotipi), diventa il paradigma di tutte le nefandezze possibili e immaginabili cui il regime nazista accostava il popolo ebraico. Un po' come sta succedendo al povero Pisapia in questi giorni, quasi fosse l'Anticristo. A sentire i suoi avversari politici la sua vittoria coinciderebbe con l'Armageddon, il giorno del giudizio in cui Milano sarà invasa da zingari musulmani anarchici comunisti che trasformeranno il Duomo in una moschea e costringeranno le donne a mettersi il burqa. Se utilizzassero le loro baggianate come trama per un romanzo catastrofico sono sicuro che otterrebbero un best seller. In effetti il passato del candidato si presta fin troppo bene a questo tipo di speculazioni, ma vogliamo parlare di quello di Alemanno, La Russa o Borghezio?


Anche a Napoli non si scherza, dato che il prode Carlo Giovanardi, nobile eroe dello sproloquio, è riuscito a dire che con la vittoria di De Magistris tutti i privilegi andrebbero alle coppie omosessuali. Bravo il nostro volpone che prova a fare leva sul machismo presente più o meno latentemente nell'animo di ogni italiota di sesso maschile. Questa perla può entrare a pieno titolo nella top ten degli aforismi del sottosegretario, insieme a quella secondo cui la morte del povero Stefano Cucchi sarebbe stata cagionata dalla droga e dall'anoressia e non dalle botte e dalla mancanza di cure. Ricordiamoci che questo genio è stato responsabile, insieme a Fini, di quella legge che equipara le droghe leggere a quelle pesanti, legge di cui conosciamo benissimo gli effetti: sovraffollamento delle carceri e ritorno in auge di una droga pericolosissima come l'eroina.


Nel frattempo i media, invece di parlare di quanto sta accadendo in Spagna, si concentrano su questa farsa, da bravi strumenti di distrazione di massa. Io ne ho francamente le tasche piene. Voi no?

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