lunedì 16 maggio 2011

Due pesi e due misure: disparità di guadagno in Sudtirolo

Leggo oggi sull'edizione online del quotidiano "Alto Adige" una notizia in cui viene riportato come nella ricca Provincia Autonoma di Bolzano il 17% dei lavoratori dipendenti ha uno stipendio mensile inferiore ai 1000 euro. Percentuale che sfiora il 60% se si sposta la soglia a 1400 euro. I dati, raccolti dalla Cisl, sono relativi ai soli lavoratori dipendenti (non riguardano quindi liberi professionisti, artigiani, pensionati e imprenditori) impiegati a tempo pieno.

Considerato il costo della vita e i canoni di affitto del mercato immobiliare locale, decisamente più elevati rispetto alla media nazionale (si parla di 600€ mensili per un miniappartamento di 30 metri quadri), quello che emerge è un quadro tutt'altro che confortante. Di fronte ad un costante impauperimento della popolazione, possiamo però notare che fortunatamente - sono sarcastico, eh - c'è chi riceve importanti aumenti. Di chi starò mai parlando, se non dei nostri carissimi amministratori locali? Tralascio il caso di Durnwalder, il cui faraonico stipendio (25.600 euro al mese) è stato ripreso anche dalla stampa nazionale, per soffermarmi su alcuni altri casi.

Parliamo, per esempio, del sindaco di Merano Günther Januth che, oltre ai quasi 11.000 euro mensili di indennità come sindaco, riceve anche 1318 euro in quanto vicepresidente della comunità comprensoriale del Burgraviato. Oppure di Alois Kröll che tra indennità di sindaco a Scena e quella da presidente del Burgraviato raggiunge i quasi 9000 euro (fonte). Indennità che sono state aumentate recentemente del 7%, ufficialmente come «adeguamento al tasso di inflazione». Peccato che per i lavoratori, quelli veri, quelli che si fanno venire i calli alle mani o che studiano una vita per poi andare a insegnare a titolo gratuito, questi "adeguamenti" sono semplice utopia.

I diretti interessati si difendono affermando che si tratta di stipendi commisurati alla mole di lavoro da loro svolto e alle pesanti responsabilità che devono sopportare. Giustificazione che può essere facilmente smentita facendo delle semplici ricerche su internet, visto che emerge chiaramente come il sindaco di Merano abbia una retribuzione più elevata dei suoi colleghi a Milano e Roma. Certo, Merano è amministrata certamente bene, ma credo che l'amministrazione di due metropoli richieda più responsabilità e una mole di lavoro più grande rispetto a quella di un centro di circa 40.000 abitanti. A questo poi aggiungiamo pure una certa spocchia e una buona dose di arroganza che accomuna quasi tutti gli amministratori sudtirolesi, a partire dal sindaco di Bolzano Spagnolli che dichiara pomposamente di non avere la minima intenzione di diminuire la sua indennità, arrivando fino all'assessore ai trasporti Widmann il quale, oltre ad avere una gestione "fantasiosa" del trasporto pubblico, non manca mai di rispondere arrogantemente a qualunque critica, come è successo in relazione al paventato aumento del prezzo dei titoli di viaggio sui mezzi della Sasa, ma di questo parlerò in un post ad hoc.

Insomma, a fronte di continui tagli al welfare continuiamo ad assistere passivamente agli aumenti degli stipendi dei soliti noti. Quand'è che ci incazzeremo una volta per tutte?

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