Autore: Enrico Brizzi
Titolo: L'inattesa piega degli eventi
Casa Editrice: Dalai Editore - collana Super Tascabili
Anno: 2009
Prezzo: 11,90 €
Il sottoscritto è rimasto indissolubilmente legato a Brizzi grazie al suo "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", romanzo - e poi film - che ha segnato la mia adolescenza. L'ha segnata così tanto che tornare a leggere un suo libro, molto più maturo e molto diverso come tematica e stile narrativo, mi è sembrato strano, ma non per questo la lettura è stata meno appagante, anzi.
Trama: 1960. La Storia ha preso una piega inaspettata, diversa da quella che conosciamo. La Seconda Guerra Mondiale c'è stata, ma l'Italia siede tra le potenze vincitrici che hanno sconfitto Germania e Francia. Un referendum ha abolito la monarchia e ha sancito la nascita di un regime repubblicano con a capo Benito Mussolini. L'Italia non ha più un impero, ma controlla una federazione di repubbliche associate (Malta, Albania, Africa Orientale, ecc.). Mentre il Duce è moribondo e i gerarchi affilano gli artigli per la corsa al potere, si stanno per svolgere le Olimpiadi di Roma. Lorenzo Pellegrini è un giovane cronista di successo ed è stato scelto dal suo giornale per seguire l'importante evento sportivo. Tuttavia, l'inattesa piega degli eventi lo vedrà spedito in fretta e furia in Africa Orientale a seguire la Serie Africa, la lega che raduna il top del calcio somalo, eritreo ed etiope. Col passare del tempo, però, l'esilio si trasforma in un viaggio alla scoperta di una terra nuova e delle tensioni sociali tra autoctoni e oppositori esiliati da una parte e bianchi dall'altra, tensioni che si manifestano anche e soprattutto sui campi di calcio, che diventano così lo specchio di una società profondamente divisa. L'esperienza in terra africana cambierà profondamente Lorenzo, che inizierà a guardare con occhi diversi anche la Madrepatria.
Commento: La ricostruzione di Brizzi è decisamente ben realizzata, specialmente per quanto riguarda lo scenario africano. La cosa non deve stupire, visto che l'autore ha usufruito del lavoro di ricerca storica di tale Angelo Del Boca, massimo esperto italiano di storia dell'Africa Orientale. Meritano anche gli ultimi capitoli, in cui viene tracciato un quadro impietoso dei vizi e delle virtù del popolo italiano e dei suoi politicanti più che mai trasformisti, tanto che non può venire in mente il gattopardesco "bisogna cambiare per non cambiare nulla". Notevole l'espendiente di utilizzare lanci di agenzia e articoli di giornale per raccontare il mutare dello scenario politico in Italia. La narrazione è piuttosto scorrevole, nonostante la mole del libro, anche se in qualche punto tende ad arenarsi su aspetti non essenziali. In ogni caso resta un buon libro. Esiste anche un prequel, "La nostra guerra", che racconta lo svolgimento della Seconda Guerra Mondiale alternativa.
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