Ormai lo sanno - o meglio dovrebbero saperlo - anche i muri, il 12 e il 13 giugno ci sarà la chiamata alle urne per i referendum. Visto che organi ufficiali di informazione sono abbastanza latitanti e piuttosto restii a fornire notizie utili sull'evento, probabilmente è il caso di ricordare alcuni punti essenziali.
Innanzitutto bisogna ricordare che i referendum sono abrogativi e che quindi bisognerà votare "Sì" se si desidera eliminare la norma oggetto del quesito referendario, mentre sarà necessario votare "No" se si desidera mantenerla in vigore. Ma quali e quanti sono i quesiti referendari? Sono quattro e ora li osserveremo nel dettaglio.
Primo quesito: riguarda le modalità di affidamento della modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Attualmente la normativa prevede l'affidamento della gestione del servizio idrico, tramite gara, a società private o a società miste in cui il privato - sempre scelto tramite gara - detenga almeno il 40% del capitale. Votando "Sì" la gestione dell'acqua rimarrà pubblica.
Secondo quesito: riguarda la possibilità o meno che la tariffa del servizio idrico preveda una "adeguata remunerazione" del capitale investito. La normativa attuale prevede che il gestore del servizio ottenga dei profitti caricando la bolletta dei cittadini di un 7% a remunerazione del capitale investito, senza nessun obbligo di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio. Votando "Sì" si eliminerà questa possibilità.
Terzo quesito: riguarda la realizzazione di centrali ad energia nucleare sul territorio italiano. L'attuale governo ha deciso il ritorno al nucleare con un decreto legge del 2008, successivamente convertito in legge. Dopo l'incidente di Fukushima lo stesso governo ha fatto parzialmente marcia indietro con una moratoria di un anno, sperando di annullare il quesito. Tuttavia la Cassazione ha dichiarato il quesito ancora valido. Votando "Sì" eviteremo la costruzione di nuove centrali nucleari.
Quarto quesito: riguarda il cosiddetto legittimo impedimento. L'attuale normativa prevede che il Presidente del Consiglio possa richiedere il legittimo impedimento a comparire in una udienza penale in caso di concomitante esercizio di una delle funzioni previste dalla legge o di attività coessenziali alle funzioni di Governo. Lo stesso vale per i ministri in carica. In caso di legittimo impedimento il giudice è tenuto a rinviare il processo all'udienza successiva. Votando "Sì" si annullerebbe questa norma.
I seggi saranno aperti dalle 8:00 alle 22:00 di sabato 12 giugno e dalle 07:00 alle 15:00 di domenica 13. Il referendum sarà valido se si supererà il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto.
PS. questo sarà uno degli ultimi post "politici" del blog. Mi sono reso conto che la rete è già piena di siti di (contro)informazione e non mi sembra il caso di aggiungere un'altra voce al coro. Continuerò invece a farlo per quanto riguarda il "locale" sudtirolese, anche se in ogni caso cercherò di indirizzarmi sempre di più verso i temi già espressi nel post di apertura. Inoltre ho già in mente alcuni temi nuovi che spero siano interessanti. Per concludere vi avviso che per le prossime settimane sarò impegnato in campagna almeno quelle 9-10 ore al giorno, quindi non so quanto potrò aggiornare il blog, ma in ogni caso ho già un paio di articoli pronti ;)
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