lunedì 13 giugno 2011

E il quorum fu

Dopo 16 anni oggi è stato nuovamente superato il quorum in un referendum abrogativo. Al momento i dati del Viminale - ancora parziali visto che non includono i voti dall'estero - parlano di un'affluenza del 57% per tutti e quattro i quesiti, con una netta preponderanza per i sì, che al momento sono oltre il 90%. Mentre i comitati referendari festeggiano, il sottoscritto preferisce fare un paio di riflessioni, visto che, a pensarci bene, non c'è molto da stare allegri.

Mi spiego meglio. Tre dei quesiti riguardavano argomenti estremamente importanti quali l'acqua e l'energia nucleare. Quest'ultimo, poi, ha assunto un significato del tutto nuovo a seguito dell'incidente nell'impianto giapponese di Fukushima. Ora, per dei quesiti di capitale importanza come questi, un 57% di affluenza mi pare un po' poco, soprattutto se lo confrontiamo con il dato delle amministrative di maggio: al primo turno, nei comuni, si è raggiunto ben il 68,58% (fonte), dieci punti percentuali in più. Pur trattandosi di dati relativi a bacini di elettori estremamente diversi tra loro, credo che questo debba farci pensare un po'. In parte è sicuramente colpa dell'abitudine tutta italiana di prendere sottogamba i referendum, considerandoli poco più di una inutile perdita di tempo. Dall'altra è anche colpa di anni e anni di inviti a disertare le urne per impedire il raggiungimento del quorum, in modo da far fallire la consultazione. Entrambi sono bruttissimi segnali che dimostrano, a mio avviso, una scarsa coscienza politica: si continua a preferire la nomina di rappresentanti di cui spesso e volentieri non si conoscono neppure i nomi al poter decidere da sè, senza delegare niente a nessuno.

Un altro motivo più che sufficiente a contenere i festeggiamenti è il carattere temporaneo dell'esito del referendum. Il risultato, infatti, è valido solo per cinque anni, quindi oggi è stata vinta una battaglia, per carità importantissima, ma la guerra continua, tanto più che il Sole 24 Ore già parlava di una probabile nuova legge bipartistan sulla gestione dell'acqua (fonte). Non lasciamoci inebriare dalla vittoria e teniamo gli occhi bene aperti, visto che in Italia "fatta la legge, trovato l'inganno".

PS. da domani si ritorna tra i campi. A presto con una nuova recensione ucronica ;)

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