Titolo: L'isola
Casa Editrice: Oscar Mondadori
Anno: 2011 (XV ristampa)
Prezzo: 10,00 €
Una delle più grandi colpe del sottoscritto è stata quella di accantonare, momentaneamente si intende, le recensioni di libri. Il motivo è abbastanza semplice: senza un lavoro fisso e con entrate tutt'altro che stabili è piuttosto difficile riuscire a comprarsi libri freschi di stampa, visto il costo esorbitante che tendono ad avere le nuove uscite editoriali. Tuttavia, la storia della letteratura mondiale è piena di classici che vale la pena (ri)leggere, quindi, salvo rare eccezioni, a partire da oggi mi concentrerò proprio su volumi di questo tipo.
Trama: Naufragato sulle coste inaccessibili dell'immaginaria isola di Pala, un viaggiatore del nostro tempo fa conoscenza con una cultura che si avvicina alla perfezione. Gli abitanti dell'isola, infatti, quasi completamente isolati da ogni contatto con l'esterno, hanno tentato di realizzare un progetto di società ideale, basata sul superamento di ogni complesso, sull'ampliamento della consapevolezza e sulla fusione armonica con la natura. Ma anche questa moderna, solare Utopia è destinata a venire travolta dalla barbara violenza della "civiltà" moderna. (Estratto dalla quarta di copertina)
Commento: Scritto una trentina di anni dopo "Il mondo nuovo", "L'isola" sembra rappresentare una sorta di risposta utopica di Huxley allo scenario distopico da lui stesso creato nel romanzo del 1932. Quella presente sull'isola di Pala è una società frutto di una commistione tra moderno sapere scientifico e millenaria tradizione spirituale orientale, quella stessa tradizione che stregò lo scrittore britannico, in cui progresso scientifico e progresso spirituale vanno di pari passo, puntellandosi a vicenda. A fare da contraltare a questo vero e proprio paradiso terrestre vi è il vicino stato di Rendang, afflitto dalla sovrappopolazione e da una povertà, e governato da un feroce regime militare. In questo vicino bellicoso Huxley concentra tutte le qualità negative della moderna società occidentale, a partire dal desiderio di rapina e prevaricazione. Una sorta di "memento" che, al lettore meno distratto, non può che far tornare alla mente "Ritorno al mondo nuovo"...
Bella descrizione di un libro che ho inseguito per anni, illustratomi da una supplente alle scuole medie e poi perso di vista e di concetto,in quanto non ne conoscevo il titolo. Oggi lo conosco e ne sono veramente soddisfatto.
RispondiEliminaGrazie mille per il commento Enzo! Anche a me era stato consigliato da un professore del liceo, solo che all'epoca ero molto poco propenso a seguire percorsi di lettura che mi sembravano "imposti". Che errore madornale! Ancora oggi sto cercando di rimettermi in pari, anche se, forse, certi libri, come ad esempio questo, si possono apprezzare meglio con una certa "maturità" sulle spalle.
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