sabato 30 aprile 2011

Bunga bunga bellico

E' curioso notare come l''intervento militare italiano in Libia si stia svolgendo ad un secolo esatto dall'annessione italiana della stessa e che proprio nel paese nordafricano il Regio Esercito svolse le prime operazioni di bombardamento nella storia, causando indignazione nell'opinione pubblica internazionale. In questo secolo la guerra aerea è cambiata enormemente, passando dai duelli aerei quasi cavallereschi della prima guerra mondiale ai bombardamenti indiscriminati della seconda e del Vietnam, fino ad arrivare alle bombe "intelligenti" e alle "operazioni chirurgiche" - che nei fatti sono tutto meno che intelligenti e precise - odierne.

I rapporti Italia-Libia sono lunghi e complessi da analizzare, ed è estremamente riduttivo ricondurli solo al bunga bunga e al baciamano di mister B. Senza entrare troppo nel dettaglio - anche se, viste le porcate che abbiamo fatto in Libia, qualche parola meriterebbe di essere spesa - basta ricordare che Gheddafi scampò al bombardamento americano di Tripoli del 1986 solo perchè l'allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, lo avvertì. E quando l'embargo internazionale contro la Libia venne meno, a chi si rivolse il rais di Tripoli per rinnovare il proprio esercito? All'Italia, naturalmente, e a Finmeccanica, compagnia a partecipazione statale, che fece affari d'oro.

Ricordiamoci che a Finmeccanica si è rivolto anche il Governo italiano per il suo programma di riarmo, del valore complessivo di quasi un miliardo di euro. Questo programma, tra le altre cose, comprende anche l'acquisto di svariati F-35, dei cacciabombardieri a capacità nucleare, alla cui costruzione partecipa anche l'italiana Alenia, che fa parte del già menzionato colosso Finmeccanica. Sempre Alenia ha partecipato alla costruzione dei velivoli che l'aviazione italiana intende utilizzare nel teatro libico, ovvero i Tornado, gli AMX e infine i nuovi Eurofighter che trovano così il loro primo impiego operativo. La guerra "umanitaria" contro il dittatore cattivo (che però fino a due mesi fa era il nostro alleato strategico) diventa così una vetrina dove mostrare le proprie "creature" a potenziali acquirenti, oltre che un modo per difendere gli interessi di grandi corporazioni come ENI e Finmeccanica.

Che sia questo il motivo per cui tutto l'arco parlamentare, con l'eccezione di Lega e IDV, siano così tanto favorevoli ai bombardamenti?

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