Titolo: Prometeo e la guerra 1936
Casa Editrice: ebook autopubblicato
Anno: 20xx
Prezzo: gratuito (clicca qui per scaricare)
Eccoci con la recensione del secondo capitolo della trilogia de "Prometeo e la guerra", divorato in poco più di una settimana nei ritagli di tempo. Nel concludere la recensione del primo volume - consultabile qui - avevo accennato al fatto che 1936 mi sembrava un gran bel libro, opinione che non posso che confermare. Procediamo, però, con ordine.
Trama: Europa, 1936: dopo gli incidenti dell'anno precedente, gli Imperi Centrali sono sull'orlo della guerra. Questa volta Germania e Austria-Ungheria rischiano di scontrarsi come nemici, tanto che nuove, azzardate alleanze si profilano all'orizzonte. Da una parte gli inglesi, governati dal fascista sir Mosley, si offrono di difendere il trono d'Asburgo, in cambio di un loro ritorno sulla scena europea. Dall'altra parte il Kaiser appoggia le pretese del principe usurpatore, leader del Fronte Patriottico, e desideroso di porsi al comando dell'Impero Austro-Ungarico.
Le armate tedesche hanno però la fama di essere invincibili, potentissime. Nemmeno gli assemblati creati nel 1918 dal barone von Frankenstein possono più tenere testa ai carri armati e ai caccia del Kaiser. Ma un semisconosciuto ingegnere, nel cuore del retrogrado Regno d'Italia, ha forse le chiavi per la creazione di una nuova arma che potrà ribaltare gli equilibri in campo, dando una speranza di vittoria all'asse Anglo-Asburgico... (tratto dalla pagina per il download)
Commento: 1936 rappresenta il proseguimento ideale del capitolo precedente, tanto nelle vicende, che rappresentano l'evoluzione degli eventi narrati in 1935, quanto nei personaggi, che aumentano di spessore psicologico e si trovano immersi anche in situazioni personali. Anche in questo volume si può notare una certa commistione tra i generi letterari, anche se a prevalere sono sicuramente la spy-story, con tanto di intrighi internazionali, e la fantascienza, con sterzate decise verso suggestioni steam e cyber-punk. Lo stile di Girola è come sempre molto fluido e avvincente, anche se alcune scelte lessicali mi hanno lasciato un po' dubbioso. Si tratta comunque di sottigliezze che non incidono minimamente sul piacere della lettura.
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